immagini tratte dalla raccolta della Comunita' di Giona; disegni e bozzetti di Raffaella Gamba |
CASA DI PREGHIERA ENRICA
SIMONE: PENSIERI E RIFLESSIONI
Per avvicinarsi alla Casa di Spiritualità ricordiamo alcuni
pensieri e riflessioni che si sono raccolti già nel 1997,
tratti dal progetto redatto e presentato pubblicamente alle
Comunità Capi e ai Gruppi Scout, agli Amici di Bagneri, al
Parroco di Bagneri che ha messo a disposizione la casa.
PENSIERI E
RIFLESSIONI MATURATI DALLA COMUNITA' DI GIONA RIGUARDO LA CASA DI
PREGHIERA
Ricordare Enrica con la casa di preghiera è segno di
gratitudine per ciò che ci ha trasmesso.
Lo vorremmo fare nel modo più discreto, come era nel suo
stile: proporre un luogo di ascolto e di confronto con la Parola di
Dio, continuare una disponibilità che era di Enrica e che si
manifesterà con la guida e l'aiuto alle persone che si
avvicineranno alla casa di preghiera.
Alla casa viene assegnata la destinazione d'uso di CASA DI PREGHIERA.
Le motivazioni che ci hanno spinto a scegliere la destinazione d'uso
della casa di Bagneri e dei diversi vani, la tipologia dei materiali e
la posa degli stessi, sono scaturite da un confronto delle nostre
esperienze, delle nostre aspettative, del nostro vivere la Fede, dal
nostro essere uomini e donne, lavoratori, genitori e famiglie in questa
società alle soglie del terzo millennio.
Un luogo ove sia possibile incontrare, cercare o ricercare Dio nel
silenzio, nella meditazione, nel rapporto con la natura e con la stessa
casa, un luogo " Santo" , una terra "Santa".
Dio, parlando dal roveto ardente, disse a Mosè:
" Togliti i sandali perchè questa terra che calpesti
è sacra ".
Si è pensato che la ricerca personale o di gruppo possa
avvenire nel silenzio della natura e dei muri della casa, nella
essenzialità degli spazi e delle strutture, nella
povertà di un mondo ancora esistente, presente, tangibile:
la realtà dell'uomo di montagna, dei pastori che per la loro
semplicità ed essenzialità furono i primi ad
accorrere alla grotta, i primi pellegrini, i primi testimoni del grande
evento, la discesa di Dio in terra, il suo farsi uomo per la salvezza
dell'intera umanità
I materiali recuperati dalla ristrutturazione delle case nella
sottostante frazione devono rivivere nella casa di preghiera
perchè nulla deve andare o essere sprecato, disperso
S. Basilio, uno dei primi padri della Chiesa, ci insegna che quello che
abbiamo in più o quello che si spreca è tolto a
chi ne è privo o ne necessita.
La stalla è stata scelta come sala di lettura, la mangiatoia
ripulita si trasforma in libreria, custode dei Testi Sacri, il Nuovo e
l' Antico Testamento.
La parola di Dio, o come ci insegna l'evangelista Giovanni, il Verbo di
Dio fatto Carne, è nato in una mangiatoia, ora luogo ideale
e significativo per conservare le Sacre Letture
La Parola di Dio inoltre non deve essere letta superficialmente ma deve
essere gustata e ruminata affinchè penetri come sostanza
vitale, come cibo che nutre, che contribuisce alla crescita.
La cucina lasciata nell'essenzialità in cui si trova, con lo
stesso mobilio che oggi l'arreda, ci ricorda la Sacra Famiglia riunita
intorno al focolare domestico.
La famiglia di Nazaret è esempio a tutte le famiglie
cristiane, la dedizione dei genitori ai figli, l'educazione che devono
ad essi impartire, l'amore, sono il fondamento della nostra vita.
Questo spazio, già vissuto da una serie di famiglie, ci
insegna inoltre che il cibo è grazia di Dio, che i figli
sono la benedizione di Dio e che la famiglia è il nucleo in
cui Dio ha scelto di esistere, crescere, abitare.
La casa è sprovvista di luce ed acqua.
Per vivere questa casa, per entrare nel suo clima, è
necessario anche fabbricare i ceri utili all'illuminazione degli
ambienti, fondendo la cera sul fuoco e colandola in stampi predisposti
Dio è luce e la luce deve essere ricercata, privi di luce
saremmo ciechi, incapaci di muoverci agilmente, impediti, in perenne
pericolo: Dio è luce che guida.
Il fontanile esterno è fonte e sorgente.
Dio è sorgente perenne, acqua fresca, limpida, dissetante
per chi lo cerca.
Accendere il fuoco, attingere acqua sono gesti essenziali, semplici
cose come la legna, l'acqua fresca e pulita, il fuoco, la cera delle
api; sono povere cose reperibili ovunque, gratuiti doni di Dio e per
questo belle.
San Francesco le chiamerebbe sorella acqua, fratello fuoco, sorelle
api.
Il fienile viene trasformato in sala per l'assemblea invitata alla
mensa Eucaristica.
Un'apertura sormontata da un disegno su legno o su tela ricorda un
momento della vita di Gesù : l'apertura immette in quella
che un tempo è stata la stanza nuziale ora trasformata nella
zona riservata alla consacrazione del pane e del vino, zona di
conservazione del SS. Sacramento.
La stanza nuziale, luogo dove la vita è concepita, dove
l'unione intima dei coniugi con la Grazia di Dio genera, dove non
esistono inibizioni, vergogne, dove l'amore regna sovrano
In questo spazio ora si propone l'unione intima con Dio, dove l'amore
di Dio per l'uomo è manifesto nel Sacrificio Eucaristico,
dove, accostandosi alla mensa si sperimenta di fatto la comunione con
Dio e con i fratelli.
Il tetto del fienile è volutamente lasciato a vista e la
casa è scarsamente riscaldata. esposta alle intemperie, ma
l'uomo è il guardiano del giardino: è per l'uomo
che è stato creato il mondo e non per il mondo l'uomo. Dio
non ha creato la terra come un'arida regione ma perchè
l'uomo la vivesse e vivendola fosse felice.
Non turbano il vento e il freddo nella ricerca o nel dialogo con Dio.
Francesco d'Assisi amorevolmente chiamerebbe fratello il vento e
fratello il freddo.
Infine nella parte alta della casa la piccola camera è
destinata al riposo. Il pavimento è offerto come giaciglio
per ricordare che la vita non sempre è comoda, spesso
è dura, ma la vita è dono di Dio e di fronte ad
un dono non si può non gioire e con la gioia nel cuore ogni
scomodità, ogni difficoltà è vinta.
La casa lontana dalla frazione invita a passeggiare nei pianetti
limitrofi che si spingono nei boschi
E' il silenzio il vero sovrano del luogo e nel silenzio si cerca e
ascolta la voce di Dio
La regista Liliana Cavalli nel film "Francesco" assegna un grandissimo
valore al silenzio, infatti immagina che l'attimo in cui Dio dona le
Sante piaghe a Francesco è lo stesso percepito da Frate
Leone come un silenzio assoluto, cosmico -Frate Leone pur essendo
sospeso su di un ponticello non sente il fragore dell'acqua che scorre
sotto di lui -è quello l'attimo che Dio imprime le piaghe
nel corpo del Santo e Francesco dirà che in quel silenzio
Dio gli aveva parlato. Il silenzio è eloquente.
La casa lasciata nella sua originale essenzialità,
semplicità e povertà dovrebbe essere simbolo e
monumento del tempo che passa, di un tempo passato ma presente nella
continuità: la tradizione.
Nelle prossime pagine, per chi ne avra' pazienza ed interesse, dopo
aver richiamato le proposte di accoglienza
alla casa di preghiera, daremo conto di come
e' nato e si e' sviluppato il progetto di sistemazione
della casa.
sito web a cura dell'Associazione onlus Amici di Bagneri Enrica Simone