E poi
chiedere la partenza? Essere veramente pronti a rischiare in prima
persona? E ancora una volta quel grande amico che è Gesù mi ha dato una
mano. Eravamo alla chiusura ad Oropa e a stento tenevo alzate le palpebre,
fino a quando sento quel pezzo di vangelo “Signore le messi sono così
tante e gli operai così pochi”. Capisco che stava parlando proprio a me,
mi chiedeva di seguirlo sulla strada che mi proponeva. La mia strada, che
ha pensato per me, adatta alle mie forze. E’ qui che sta il bello, la
proposta di Dio di seguirlo e la mia risposta affermativa. E’ strano
rivedere questi anni vissuti, riuscire a comprendere che un cristiano non
è mai solo, che c’è sempre qualcuno che cammina con te, con cui puoi
gioire e che ti prende in braccio nei momenti difficili.
Sicuramente a questo punto avrò gli occhini rossi e comincerò ad
impappinarmi, perché come qualcuno mi fa notare, spesso quando mi emoziono
non riesco più a parlare. Sorrido e con un po’ di nostalgia ripenso al
lupetto che undici anni fa iniziò il grande gioco del branco,
all’avventura del riparto, alle amicizie del noviziato, e al cambiamento
che ho avuto in clan. Sì sono cambiato un macello dalla mia entrata in
clan. Come è saltato fuori dalla verifica della route, “io una volta ero
un minchione”, adesso no, non più, grazie a voi io sono cresciuto, io sono
perché noi siamo.