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DUE PAROLE CON PADRE GIOVANNI... - AVVENTO 2005 




Sabato 17 dicembre


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...Maria, dalla quale è nato Gesù chiamato il Cristo.  (Mt 1,1-17)

I più spaesati in Avvento sono i giovani superflui. Sono quei giovani che si accampano ogni sera alla stessa ora nello stesso luogo per lunghe ore. Sono quei giovani che la gente per bene preferisce non incontrare; e un genitore si augura – talora s’illude – che i suoi figli non siano così. Son quei giovani ai quali puoi chiedere di spingere la macchina se stenta ad avviarsi; ma quando parcheggi nei loro paraggi ti affretti a staccare l’autoradio. Son quei giovani che considerano il tempo come un presente da consumare; lo riempiono di musica, di parole cordiali con il prete che passando talora chiede, “come va?”. Ma le signore insegnano ai loro ragazzi a non avvicinarsi troppo. Sono i giovani superflui: non fanno niente, non sono attesi da nessuno. Un bel giorno, chi sa perché, il gruppo si scioglie, non si vedono più e nessuno li rimpiange: sono i giovani superflui. La giovinezza dunque non è l'attesa, divorata d'impazienza

Del futuro, quando s’entra finalmente nella vita: prendere decisioni, aver cura della casa, mettere al mondo i figli. La giovinezza e’ paradossalmente la sublimazione dell’impazienza che diventa incapacita’ totale di saper aspettare, è un trattenersi nella condizione comoda e insopportabile di essere superflui, perche’ al domani è meglio non pensarci.

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