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DUE PAROLE CON PADRE GIOVANNI... - AVVENTO 2005 




Mercoledì 21 dicembre


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In quei giorni Maria si mise in viaggio verso la montagna e raggiunse in fretta...   (Lc 1,39-45)

Un giorno in cui avevi un po’ voglia d’altro hai inventato san Francesco, e ne hai fatto il tuo giullare. Lascia che noi inventiamo qualcosa per essere gente allegra che danza la propria vita con te. Per essere un buon danzatore con te come con tutti, non occorre sapere dove la danza conduce. Basta seguire, essere gioioso, essere leggero e soprattutto non essere do.

Non occorre chiederti spiegazioni sui passi che ti piace di segnare. Bisogna essere come un prolungamento vivo e agile di Te. E ricevere da te la trasmissione del ritmo che l’orchestra scandisce. Non bisogna voler avanzare a tutti i costi, ma accettare di tornare indietro, di andare di fianco. Bisogna saper fermarsi e saper scivolare invece di camminare.

                Ma non sarebbero che passi da stupidi se la musica non ne facesse un’armonia… Ma noi dimentichiamo la musica del tuo Spirito e facciamo della nostra vita un esercizio di ginnastica: dimentichiamo che fra le tue braccia la vita è danza, che la tua Santa Volontà è di una inconcepibile fantasia, e che non c’è monotonia e noia se non per le anime vecchie. Tappezzeria. Nel ballo di gioia che è il tuo Amore.

 

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