Noialtri,
gente della strada, sappiamo benissimo che sino a quando la nostra volontà
sarà viva non potremo amare davvero il Cristo. Noi sappiamo che solo
l’obbedienza potrà fondarci in questa morte. E invidieremmo i nostri
fratelli religiosi se non riuscissimo anche noi a morire, ogni istante, un
po’ di più. Le piccole circostanze della vita sono dei “superiori”
fedeli.
Non ci
lasciano un attimo, ed i “sì” che dobbiamo dir loro si succedono gli uni
agli altri.
Quando
ci si abbandona ad esse senza resistenza, ci si ritrova meravigliosamente
liberati da sé stessi. Si galleggia nella Provvidenza come un turacciolo
di sughero nell’acqua.