riproponiamo il link alla pagina che presenta la Comunita' di Giona |
le immagini dalla raccolta della Comunita' di Giona; disegni e bozzetti di Raffaella Gamba |
IL PROGETTO PER LA CASA
DI PREGHIERA
(dal progetto predisposto dalla Comunità di Giona e
presentato pubblicamente alle Comunità Capi e ai Gruppi
Scout, agli Amici di Bagneri, al Parroco di Bagneri nel 1997)
CASA DI
SPIRITUALITA' SCOUT "ENRICA SIMONE" - BAGNERI
1 - DESCRIZIONE DELLA CASA E DEL SUO USO
L'edificio in oggetto è
situato al di sopra della chiesa e della casa parrocchiale di Bagneri.
Risulta in parte isolato dalle altre costruzioni perchè la
strada che conduce alla parrocchia non l'affianca e per raggiungerlo
è necessario percorrere uno stradino in parte cancellato
dall'erosione delle acque.
La costruzione ha sempre avuto la destinazione di abitazione (cucina e
camera da letto ) e ricovero animali (stalla e fienile ). E' costituita
da due piani fuori terra.
Al piano terreno della costruzione originale era collocata la cucina e
la stalla per gli animali.
Al piano primo,la camera da letto,corrispondente alla cucina e il
fienile corrispondente alla stalla. Per accedere a questi locali si
entrava direttamente al piano terra, mentre a quelli superiori con una
scala ed un balcone ligneo, ora completamente rovinati.
Per riempire il fienile era possibile accedere anche da un'ampia
apertura posta sul lato nord a livello superiore di quella in facciata,
che consentiva un più facile immagazzinamento del fieno.
L 'orientamento dell'edificio è quello delle case che
dovevano sfruttare al meglio il soleggiamento esponendo tutto il fronte
con le aperture verso sud e il minimo di aperture verso nord. La
profondità della casa è quella di una camera,
l'edificio si adattava alla pendenza ripida del terreno per cui il lato
nord risulta sempre più umido
Come era abitudine, ogni nucleo famigliare viveva di ciò che
allevava e produceva e qui una ricchezza era data dalla raccolta delle
castagne che costituivano un alimento importante.
Nei pressi dell'edificio si trova la " graa" per l'essiccazione e la
conservazione delle stesse
Da una prima analisi della struttura si può ipotizzare che
alla costruzione principale si siano aggiunte, nel tempo, altri due
elementi ad uso della conservazione di materiale necessario per
l'abitazione.
Sono la piccola cantina a fianco della stalla e lo scantinato-legnaia a
fianco della cucina. Da quest'ultima è possibile
raggiungere, con una scala a pioli, un'altra piccola stanza ricavata
nel sottotetto in corrispondenza della camera da letto
L 'edificio è privo di servizi igienici e oltre l'impianto
idrico, comunque da ripristinare, c'è solo il riscaldamento
a legna attraverso l'unico camino posto in cucina e la cui canna
fumaria permetteva di riscaldare la camera da letto sovrastante
La struttura, conservata in buono stato, è costruita in
materiale lapideo orizzontamenti in legno, tetto con orditura in legno
e copertura con "lose" di pietra locali. Per quanto riguarda l'uso dei
materiali, si sono sempre utilizzati quelli reperibili in luogo: la
pietra ed il legno sono i materiali fondamentali in tutte le montagne.
La quantità di ciascun materiale, cioè la
prevalenza dell'uno e dell'altro, è indice sia della maggior
disponibilità in luogo di uno di essi, sia di diverse
influenze culturali: è noto che la casa in tutta pietra,
come questa, è di origine latina, mentre quella in tutto
legno è di origine germanica.
2 - DESCRIZIONE DELL'AMBIENTE CIRCOSTANTE
L'edificio è stato adattato
alle pendici ripide della montagna. L'incuria e l'abbandono hanno fatto
si che i terrazzamenti,costruiti dall'uomo, si siano conservati solo
parzialmente.
L 'erosione delle acque ha in parte cancellato il sentiero che
collegava l'abitazione alla mulattiera che unisce la chiesa
parrocchiale di Bagneri alle Salvine.
La vegetazione è costituita da bosco a foglie decidue (per
lo più castagni ). Non essendo più presente
l'opera dell'uomo, anche il sottobosco è cresciuto
incontrollato creando un certo disordine
Interessante è pure il riparo naturale costituito dalle
rocce presenti sullo stesso piano della casa verso la valle della Janca
.
3 -CHE COSA E' STATO CHIESTO ALLA COMUNITA' DI GIONA?
Nessuna "formale" richiesta è
stata fatta alla Comunità di Giona. E' grazie a padre
Luciano che un'idea già condivisa da molti (una casa di
preghiera dedicata a Enrica) si è indirizzata ad un progetto
concreto.
P. Luciano conoscendo le caratteristiche della comunità ha
individuato in Giona le forze per la realizzazione di un progetto della
casa ed una successiva attività di accoglienza e di
gestione.
Il progetto non è nato da un giorno all'altro, è
frutto della comunione di diversi pareri, idee e modi d'intendere uina
realtà che non dovrà essere commemorativa ma
semplice e viace segno di gratitudine dell'insegnamento lasciatoci da
Enrica.
Da qui in poi è necessario chiarire in che modo Giona
può essere utile alla realizzazione del progetto,
evidenziando le competenze senza nasconderne i limiti, in modo che il
cammino da percorrere sia chiaro e condiviso.
4 - PENSIERI E RIFLESSIONI MATURATI DALLA COMUNITA' DI GIONA RIGUARDO
LA CASA DI PREGHIERA
(per questa parte rimandiamo alla pagina di PENSIERI E RIFLESSIONI già presentati in una pagina precedente tra queste dedicate alla Casa di Spiritualità).
5 - FINALITA' E DESCRIZIONE DEL PROGETTO
A CHI VORREMMO DESTINARE L'ABITAZIONE:
1) a piccoli gruppi di persone
2) a gruppi più consistenti di persone
COME SARA' SUDDIVISA L'ABITAZIONE:
1) a zona eremitica
2) a zona comunitaria (con ambienti polivalenti)
IL NOSTRO IMPEGNO PER L'AMBIENTE ESTERNO SI ORIENTERA' NEL:
1) ripristinare i terrazzamenti e gli stradini;
2) valorizzare gli elementi naturali
3) creare luoghi di sosta e di riflessione;
4) garantire il rispetto e la pulizia dell'ambiente.
Dalle riflessioni della Comunità di Giona sono nate le idee
per questo progetto che, come si è detto, vuole restituire
questa struttura il più possibile fedele a quella originaria
consapevoli che il mantenerla "povera" ci permetterà di
offrire un ambiente ideale per la preghiera e la riflessione.
La casa, secondo il progetto, manterrà gli stessi ambienti
ma cambierà solo in alcuni casi la destinazione d'uso.
Al piano terreno la cucina diventerà il luogo di
accoglienza, ci si ritroverà intorno al fuoco come un tempo
la famiglia di Bagneri e qui sarà possibile condividere il
pasto. Sul soffitto, nero di fuliggine, verranno riportati i simboli
dell'ospitalità e della condivisione.
La stalla, sempre a piano terreno, diventerà l'ambiente per
la lettura e l'ascolto della Parola di Dio. n riscaldamento di questa
stanza sarà garantito da una stufa a legna, l'illuminazione
da lampade a candela. La mangiatoia diventerà il luogo della
libreria per stare a significare che la parola deve essere "ruminata"
per essere interiorizzata.
Al piano primo si salirà, come sempre, con una scala di
legno e percorrendo il balcone si potrà accedere ad una
cappella o luogo di preghiera che è costituita dai due
ambienti (ex-camera da letto e fienile) messi in comunicazione fra
loro.
La camera da letto diventerà la zona della consacrazione, il
fienile il luogo della riunione assembleare.
I due locali possono però tornare divisi per esigenze che si
possono presentare. cosicchè la zona della consacrazione
rimanga tale e la pane destinata all'assemblea possa divenire un luogo
di riunione.
Il riscaldamento di questi due locali è indiretto,
l'illuminazione a lampade e candele.
Questa, che è la costruzione più antica,
sarà destinata a gruppi di persone più numerose.
Quella più recente e più piccola sarà
destinata a persone singole o a piccoli gruppi che intendono fare
l'esperienza del deserto e dell'eremitaggio. Un luogo è
quello dell'ex-legnaia.
Le due parti dell'edificio, zona eremitica e zona assembLeare, non sono
messe in comunicazione tra loro.
Nel piano terreno intendiamo sistemare i servizi igienici che
serviranno l'intera abitazione, realizzati in armonia con il progetto e
che saranno allacciati ad una fossa settica e un disimpegno.
Da questo ultimo locale si accede alla camera dove si può
pernottare e dove è raccolto il materiale che racconta la
vita e l'impegno di Enrica Simone.
Un piccolo locale a destra della facciata verrà ricostruito
e permetterà la conservazione della legna necessaria per il
riscaldamento
Per scelta comune si intende ripristinare l'impianto idrico che porta
acqua alla fontana e ai servizi igienici.
L 'illuminazione sarà a candele; il riscaldamento, come un
tempo, a legna; l'impianto fognario sarà autonomo e
costituito dalla fossa settica
6 - QUALE IMPEGNO PUO' PRENDERSI LA COMUNITA' DI GIONA
LA COMUNITA' DI GIONA SI PRENDERA' QUESTI
COMPITI:
7 - QUALI IMPEGNI NON PUO' ASSUMERE LA COMUNITA' DI GIONA
Per la Comunità di
Giona:
Anna, Andrea, Raffaella, Alessandro (aprile 1997)
Ed ora, all'opera: immagini a ricordo dei lavori
che hanno trasformato la cascina, disabitata da tempo, nella casa di
preghiera di oggi...
sito web a cura dell'Associazione onlus Amici di Bagneri Enrica Simone