proseguendo
nella visita, fra poche pagine ti invitiamo a soffermarti sulla
cellula dell'Ecomuseo
e sulla
vita e tradizioni dei montanari |
le
immagini di questa pagina sono tratte dalle raccolte Amici di Bagneri -
archivio Parrocchia di Bagneri; la splendida foto invernale della
strada che sale verso Bagneri e' di Gianfranco Bini |
BAGNERI: IL
BORGO
E LE CASCINE
Il
borgo
Le poche case che formano il borgo di Bagneri sono raccolte attorno
alla mulattiera che sale da Muzzano/Graglia, e che passa attorno alla
chiesa per salire verso i pascoli delle Salvine.
Ancora oggi, al centro di Bagneri si arriva solo a piedi: la strada
asfaltata che sale da Graglia, infatti, taglia la mulattiera
selciata proprio al margine inferiore del borgo: qui si trova un primo
gruppo di case, in parte ristrutturate, raggruppate
lungo la strada che conduce all'edificio della vecchia scuola
elementare, oggi non piu' in uso (e' ora del CAI - Club Alpino Italiano
di Biella che la utilizza per le sue attivita').
Imboccando la mulattiera che sale verso la chiesa, in pochi minuti si raggiunge il secondo e un po' piu' consistente nucleo di case: alla fontana che e' al centro del borgo, davanti a noi e' una bella vecchia casa (purtroppo piuttosto malandata), l'antica osteria, con sul pilastro centrale un affresco ormai sbiadito che raffigura la Madonna, e che sembra accogliere il passante.
Svoltando a sinistra si passa in mezzo a due file di case, in buona parte risistemate, e si raggiunge la sede della cellula dell'Ecomuseo con la vecchia Falegnameria .
Riprendendo la mulattiera a destra della casa affrescata, in 100 metri
si raggiunge il sagrato della chiesa,
passando davanti a una fila di vecchie case parzialmente diroccate che
attendono di poter essere risistemate, e che dovrebbero accogliere in
futuro anche un posto di ristoro dove trovare i prodotti
tipici del posto, soprattutto le ottime tome
di alpeggio prodotte dai montanari.
(ancora qualche immagine dell'angolo del borgo dova ha sede la cellula dell'Ecomuseo )
Salendo da Muzzano, dopo il ponte che
attraversa il torrente Janca, e dove si trovava un tempo l'antico
mulino , la strada sale ripida per un primo
tratto con alcuni tornanti, guadagnando quota e portandosi verso la
costa che divide la valle laterale della Janca da quella principale
dell'Elvo.
Attraversato il rio Bagneri (la strada in questo punto e' stata
danneggiata dall'alluvione del 5 giugno 2002), dopo una curva a
sinistra, la vista spazia improvvisamente sull'altro
versante della Valle Elvo ; ma guardando avanti, lungo
il corso della strada, si aprono davanti a noi i prati e le prime
cascine di Bagneri, mentre un po' piu' in alto si intravedono il
campanile e la chiesa.
Il paesaggio è cambiato di colpo:
dal bosco di castagno e dal misto ceduo, si entra in una zona di prati
curati e verdissimi, in mezzo ai quali sorgono le prime cascine
.
E' giusto ricordare che questo paesaggio e' frutto del
lavoro faticoso e amorevole di generazioni di montanari
, che per secoli hanno curato i prati liberandoli dalle pietre e
concimandoli, hanno tracciato sentieri e percorsi di collegamento tra
le cascine e verso i paesi e le altre vallate, hanno messo a regime il
corso delle acque e consolidato i versanti con terrazzamenti e piante
messe a dimora nei posti giusti.
Le cascine, poi, sono un microcosmo, con
la casa, stalle e fienili, pollai e porcilaie, freschi crutin
(bassi casotti in pietra con tetto di lose ) per
la maturazione dei formaggi, la piccola aia, il grande
covone di fieno (la meja ), la letamaia
e il prato grasso dove razzolano le galline, un piccolo orto, alberi
adatti piantati ordinatamente vicino alla cascina per dare legna e
foglie .....
Salendo verso Bagneri, guardiamoci attorno con attenzione, per cogliere
i segni non solo della fatica ma soprattutto dell'intelligenza dei
montanari, cioe' la loro capacita' di capire e
interpretare il territorio , mettendone a frutto le
risorse preziose (terra, prati e piante, pietra e legno,
acqua...).
Incontrando un abitante , e' normale e
anzi ben accetto scambiarsi un saluto: stiamo passando sui suoi
terreni, attraversando il cortile della sua cascina. Se ci fermiamo a
scambiare due parole, scopriremo disponibilita' e cordialita', certo
con espressioni diverse da quelle dei cittadini ma sempre autentiche di
umanita'.
Dopo la domanda di prammatica che viene rivolta: da dove
vieni? il discorso andra' facilmente sui racconti di
come si viveva un tempo in montagna, sulle persone ormai non piu' tra
noi, oppure sui prodotti del posto, latte e burro, tome e castagne...
Quasi tutte le cascine nella parte bassa di Bagneri sono ormai
disabitate , i prati attorno vengono ancora curati da
montanari che risiedono in altre cascine della zona tuttora abitate e
produttive, oppure che salgono da quelle un po' piu' basse verso
Muzzano.
Salendo ancora, si incrocia la mulattiera che porta al centro del borgo
abitato, che abbiamo descritto nella pagina prima. Proseguendo sulla
strada, l'asfalto finisce e inizia una pista agricola (con divieto di
transito ai non residenti) che sale verso il Tracciolino per poi
proseguire verso le Salvine.
La pista passa in mezzo a prati ben curati, accostando diverse altre cascine
abitate da famiglie di allevatori, dove si possono
trovare, assaggiare e acquistare il burro e le
tome che costituiscono ancora oggi l'orgoglio e una
importante fonte di reddito per chi vive qui.
l'immagine a destra rappresenta un affresco, ripreso in una foto del 1984, dipinto sulla parete di una cascina: questo segno di fede, che rappresenta il crocifisso con accanto la Madre e un Santo vescovo (San Bernardo patrono di Bagneri?) (ora non e' piu' riconoscibile).
Nelle pagine dedicate all'incontro con la vita dei montanari, parleremo ancora delle cascine (come sono costruite, come sono fatte..), dell'allevamento del bestiame e dei prodotti tipici: ma ora, proseguiamo la nostra visita verso le SALVINE...
sito web a cura dell'Associazione onlus Amici di Bagneri Enrica Simone