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Quarta Domenica di Pasqua
Perché
abbiano la vita, e in abbondanza!!!
dal Vangelo secondo
Giovanni (cap. 10, 1-10)
In quel tempo, Gesù disse; "In verità, in verità vi dico: chi non entra
nel recinto delle pecore per la porta, ma vi sale da un'altra parte,
è un ladro e un brigante. Chi
invece entra per la porta, è il pastore delle pecore.
Il guardiano gli apre e le pecore ascoltano la sua voce: egli chiama le sue pecore
una per una e le conduce fuori. E quando ha condotto fuori tutte le sue pecore,
cammina innanzi a loro, e le pecore lo seguono, perché
conoscono la sua
voce.
Un estraneo invece non lo seguiranno, ma fuggiranno via da lui, perché non conoscono
la voce degli estranei".
Questa similitudine disse loro Gesù; ma essi non capirono che cosa significava ciò
che diceva loro.
Allora Gesù disse loro di nuovo: "In verità, in verità vi dico: io sono la porta
delle pecore. Tutti coloro che sono venuti prima di me, sono ladri e briganti;
ma le pecore non li hanno ascoltati.
Io sono la porta: se uno entra attraverso di me, sarà salvo; entrerà e uscirà
e troverà pascolo.
Il ladro non viene se non per rubare, uccidere e distruggere;
io sono venuto perché abbiano la vita e l'abbiano in
abbondanza.
Sono venuto perché abbiano la vita e l'abbiano in abbondanza.
E ascoltare quella voce che chiama le sue pecore una per una, per nome,
quel Gesù per cui non esiste altro che ciascuno e questo unico ha volto e nome,
sei tu. La storia del mondo altro non è che un pellegrinaggio verso la vita,
la vita abbondante che Gesù descrive così, come una
porta (io sono la porta)
che si apre sulla terra dell'amore, più forte della morte
(chi entra attraverso di me si troverà in salvo); più forte di tutte le prigioni
(potrà entrare e uscire), dove si placa tutta la fame e la sete della storia
(troverà pascolo). Gesù Cristo è e da' la vita, ma la vita in abbondanza.
Non solo la vita necessaria, non solo l'indispensabile, quel minimo senza
il quale la vita non è vita, ma la vita esuberante, magnifica, eccessiva, bella,
uno
scialo di vita (e. ronchi), un centuplo. Manna per quarant'anni nel deserto,
pane per cinquemila, acqua trasformata nel vino migliore, pietra rotolata
via per Lazzaro, vaso di nardo prezioso e casa riempita di profumo.
Le
pecore conoscono la sua voce in quella parola fatta risuonare quando
Egli suona alla tua porta :- IO SONO, sono Io-. Voce
che fa vibrare il cuore dei ricordi di quel giorno che lo hai incontrato, in
riva al tuo lago e ti sei lasciato prendere dentro nel disegno di Dio che
ti ama di un Amore immenso. Giorno di vertigine per il cuore che desidera un
incontro vero che dà senso ad ogni istante che dà significato al
tuo essere uomo, donna, con la tua vita concreta e reale, con
la tua famiglia e i tuoi amici. Vita in abbondanza offerta senza
timori ma con la speranza che tu l'accolga oggi e che la pianti di
lamentarti... e' ora di cessare il lamento, la Pasqua,
la tua pasqua da morte a vita ti ha trasformato in una nuova creatura
che il bel Pastore porta sempre con sé.
I segni del pastore:
entra per la porta, le pecore conoscono la sua voce, è Lui la porta stessa
attraverso cui entrare e uscire.
Quanti giochi piccoli e grandi sul senso
dell'entrare in una dimensione e poi passare ad un'altra, pensare alla vita
come una grande casa con tante stanze e ambienti da scoprire e vivere
in modo diverso, ma uniti nella stessa casa.
Come è il mondo oggi...
Buona Caccia!
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