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logo 2 parole con p.G. DUE PAROLE CON PADRE GIOVANNI...  


E' passato un anno dalla prima pagina di "2 parole con p. Giovanni"...

Il calendario ci riporta quindi a vivere il rinnovamento di una nuova Quaresima, e l'appuntamento con le riflessioni di padre Giovanni si fa più frequente.


 

Dalla morte alla vita, dalla tristezza alla danza...


l'anima mia è turbata...
Dal Vangelo di Giovanni.(Gv 12,20-23)
In quel tempo, tra quelli che erano saliti per il culto durante la festa, c'erano anche alcuni Greci. Questi si avvicinarono a Filippo, che era di Betsaida di Galilea, e gli chiesero: "Signore, vogliamo vedere Gesù". Filippo andò a dirlo ad Andrea, e poi Andrea e Filippo andarono a dirlo a Gesù. Gesù rispose: "E' giunta l'ora che sia glorificato il Figlio dell'uomo. In verità, in verità vi dico: se il chicco di grano caduto in terra non muore, rimane solo; se invece muore, produce molto frutto. Chi ama la sua vita la perde e chi odia la sua vita in questo mondo, la conserverà per la vita eterna. Se uno mi vuol servire mi segua, e dove sono io, là sarà anche il mio servo.
Se uno mi serve, il Padre lo onorerà. Ora l'anima mia è turbata; e che devo dire? Padre, salvami da quest'ora? Ma per questo sono giunto a quest'ora! Padre, glorifica il tuo nome". Venne allora una voce dal cielo: "L'ho glorificato e di nuovo lo glorificherò!".
La folla che era presente e aveva udito, diceva che era stato un tuono. Altri dicevano: "Un angelo gli ha parlato". Rispose Gesù: "Questa voce non è venuta per me, ma per voi. Ora è il giudizio di questo mondo; ora il principe di questo mondo sarà gettato fuori. Io quando sarò elevato da terra, attirerò tutti a me". Questo diceva per indicare di qual morte doveva morire.


Amici miei, non me lo aspettavo proprio un Dio così! Un Dio turbato che vede nella richiesta dei greci (pagani) un segnale che l'Ora è giunta. Quell'ora che aveva intravista tante volte ma sempre allontanata con un sorriso, con una sterzata, con una domanda "Padre, tocca proprio a me??". E la risposta era sempre stata quella "Ecco il Figlio mio, il prediletto, ascoltatelo!". E' giunta l'ora, il momento tanto atteso, ora Gesù è lì! E' giunto a Gerusalemme nella festa di Pasqua, e il dubbio ancora lo assale perché è un uomo vero, fragile come me nelle scelte. Che fare? Tocca proprio a me? Arrendersi, sparire, lasciar perdere? No, ora è il giudizio di questo mondo. Un giudizio di amore, un giudizio di pace, un giudizio di risurrezione: dalla casa di preghiera una scelta, l'ultima: consegnarsi all'uomo, morire come il chicco di grano per diventare moltitudine, morire per donare vita, non c'è amore più grande di questo: dare la vita per i propri amici! Dalla tristezza alla danza!
Amici miei che siete in cammino sulla strada di un hyke, tempo privilegiato per incontrare il Signore anche per voi la domanda: tocca proprio a me?? Che cosa? Vivere o lasciar perdere, seguire quel che pensano altri o decidere, essere liberi fino al dolore più grande del dono di sé o vivere da schiavi delle passioni, delle cose, degli altri... tocca proprio a me scegliere, uscire dalla tana del mio "sto bene così", uscire dai luoghi comuni di una fede incerta e scolorita?
Tutto questo, se rispondi con il cuore, ti apre la strada della vita e trasforma la tua tristezza in danza: una danza che dura un'eternità! E allora ecco la croce. Se il chicco non muore rimane solo, se muore... Dunque questo è il tuo volto, Dio sconfitto? Dunque tu mi ami fino a questo punto? Per vivere, spesso, dobbiamo affrontare una morte. E questo ci spaventa. Non siamo forse convinti che la miglior vita possibile sia quella senza guai? Senza sofferenza? Il Signore ci dice che se vogliamo avanzare, rinascere, dobbiamo prepararci a morire a qualcosa. Sei disposto a morire al timore di bussare ad una porta, a morire al rumore di ogni giorno per godere del silenzio del mondo, a morire alla tua voglia di non stare da solo, a morire alle tue mille cose da fare per vivere questo hyke con tutto te stesso? Quando stiamo male facciamo fatica ad intravedere il dopo?
Ma come il chicco di frumento dobbiamo marcire per germogliare: è meglio il seme o il frutto? Ma non può esserci l'uno senza l'altro. Tutta la nostra vita è un continuo morire per vivere, fino all'Ora, che porterà la nostra vita alla morte, ma incredibilmente dalla morte alla Vita! Gesù ha paura di questo momento, quanto è umano questo Dio impaurito! Eppure ne capisce il disegno, la necessità, e accetta di morire. Che significano infatti quelle parole paradossali: "Chi ama la sua vita la perde, e chi odia la sua vita in questo mondo la conserverà per la vita eterna"? Chi si aggrappa al proprio egoismo e alle illusioni umane (potere, successo, sensualità...), conoscerà un'esistenza sterile, chiusa.
dalla casa di preghiera Chi invece sa dimenticare se stesso e offrire con amore la propria vita, se la ritroverà in pienezza. Il valore di una persona è legato a ciò che dona, non ha ciò che ha. E ognuno dona ciò che è! Amico/a mio è il tempo di donare, di non trattenersi nulla, di non vivere come degli egoisti.
In questo momento non sei solo: tutta la comunità cammina con te, ma sei chiamato a morire un poco proprio tu e nessun altro. O adesso o mai più. Non si può sempre rimandare a domani la scelta, l'Ora è questa. La vita ti offre questa opportunità, a te la scelta... apri la mente ed il cuore alle sorprese che Gesù, il Signore della vita, vuole farti in questi giorni che ti regala, per te, proprio per te!

Buona Strada.

(lettera per l'Hike Clan Gandalf e Noviziato 2006)

se vuoi, puoi contattare via e-mail padre Giovanni Gallo
(p. Giovanni, dell'Oratorio di San Filippo di Biella, assistente degli scout di Biella, segue in particolare modo le attivita' a Bagneri, dove solitamente celebra la S. Messa domenicale)

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