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Lettera
ai Capi - Luglio 2007 - LA RICETTA DELLA FELICITA'

"Cerchiamo uomini per spedizioni all’avventura.
Modesto compenso. Freddo estremo.
Lunghi mesi di oscurità totale. Pericolo costante.
Ritorno a casa non assicurato.
Onori e riconoscimenti in caso di successo.”
(E. H. Shackelton, esploratore polare)
Ho rifatto tutti i calcoli: confermano
l’opinione degli
specialisti.
La nostra idea è irrealizzabile.
Non resta che una cosa da fare: realizzarla!”
(P. Latecoere, fondatore dell’Areopostale)
“Il regno dei cieli è simile ad un
tesoro nascosto in un campo; un uomo lo trova e lo nasconde di nuovo,
poi va, pieno di gioia, e vende tutti i suoi averi e compra quel campo.
Il regno dei cieli è simile ad un mercante che va in cerca
di perle preziose; trovata una perla di grande valore, va, vende tutti
i suoi averi e la compra”. (Mt 13,44-46)
1. Carissimi amici ,
sto preparando lo zaino per le route che ormai sono alle porte e,
come sempre accade, sto valutando con cura quel che è
essenziale da quel che è
superfluo, anche se te ne accorgi dopo, quando riapri lo zaino e scopri
che alcune
cose che credevi indispensabili non le hai mai usate.Fare lo zaino
richiede “un’attenzione, una previsione, un amore e
un interesse” (sp. della strada) che coprono ben altre
dimensioni. L’attenzione
a discernere solo ciò che
è necessario, solo ciò che serve e non
può mancare, ciò che fa parte imprescindibile
della propria vita. Una
previsione e cioè un progetto fatto
di tappe e orizzonti da raggiungere , fatto di sole e di pioggia, fatto
di amicizia e solitudine, di servizio e di preghiera. Un amore e un
interesse (I Care) per i fratelli e per il mondo intorno a
noi.
Così , piano piano, ci si scopre liberi! “E la
felicità di una libertà così profonda
e di una semplicità totale che ci fa sentire sempre a
proprio agio, sempre felici di quello che c’è,
sempre sensibili alle piccole cose….” (Sds) e alla
voce di Dio.
2. Voglio condividere con voi alcune riflessioni, facendo lo zaino,
preparandomi all’esperienza meravigliosa del mettermi per
strada, certo solo della voce di Dio, della
“compagnia” dei fratelli e della fatica del
cammino. Questo è l’anno del centenario dello
scoutismo mondiale e credo che il miglior modo per far festa sia
“mettersi per strada”, incontrando gli uomini e le
donne del nostro tempo e , col sorriso sulle labbra e il coraggio,
voglia Dio, annunciare la
gioia possibile.
Ci vuole una certa libertà di spirito per fare il capo scout
e questa libertà passa dal centro del proprio cuore
perché “là dove è il tuo
tesoro, sarà anche il tuo cuore!”. Qual
è l’orientamento della nostra vita, quali i
capisaldi di ogni giorno, da quale schiavitù dobbiamo
liberarci? Il nostro esodo personale che va dall’io a tutti i
costi, al tu dell’altro, dal “voglio” al
“desidero”, dalla “mia idea” al
nostro “sogno”. “Lo sforzo,
l’impegno di ricominciare e di rinnovare senza mai fermarsi,
il coraggio di togliere e di tagliare ciò che impedisce il
proprio cammino: ecco il ritmo vero di una vita che vuol essere giovane
e non lasciarsi bloccare da nessun ostacolo, di una
personalità che vuole crescere fino in
fondo!”(Sds).

3. Cosa blocca e soffoca la vita dei nostri ragazzi, che impedisce di
contemplare quella verità di sé stessi che
è la fonte della vera gioia del vivere? I nostri campi, le
nostre vacanze di branco, le nostre route imparino prima di tutto a
rispondere a queste domande! Attraverso le tecniche e gli strumenti che
il metodo ci offre, senza sconti, senza compromessi, liberi davvero da
incrostazioni e abitudini, schiavitù generate dalla moda o
dalla propria debolezza.
E tu amico mio, che sei chiamato ad essere Capo, non temere! Sai in
partenza di non essere all’altezza, per questo non sei solo
ma vivi in una staff, che è sostegno a quest’opera
grande a cui avete messo mano. E c’è il buon Dio
che accompagna i tuoi passi, anche se tu lo dimentichi in un angolo del
campo o non trovi, la sera, quando tutto tace il tempo per una semplice
preghiera insieme, fosse anche solo una decina del Rosario o un Padre
Nostro di ringraziamento….
Qual è la chiamata che è risuonata nella tua vita
il giorno che hai deciso, scelto di essere Capo? E la tua risposta
è stata radicale, ha preso dentro tutto te stesso o solo una
parte di te, dei tuoi sogni dei tuoi desideri? Amico mio, il Signore
della Vita ama chi dona con gioia! Se trattieni qualcosa per te allora
la gioia sarà minore, se offri tutto te stesso, senza
pensare alla stanchezza, al “non me la
sento…” allora, tranquillo, “la vostra
gioia sarà perfetta” (Gv).
Così nello zaino l’essenziale, ciò che
non può mancare è la voglia di mettersi in gioco,
il coraggio di uscire, di abbandonare ripari e difese troppo spesso
limitanti, rinunciare a quanto si ha già per ottenere
ciò di cui si avverte il bisogno. E non è facile!
“C’è sempre qualche scusa…per
continuare come si è, per non partire. Ma è
paura, è vigliaccheria, è falsità,
perché vero è invece il nostro estremo bisogno di
cambiare, di crescere, di conoscere, di rispondere agli interrogativi
più urgenti che battono dentro di noi.”(Sds)
4. Nel preparare lo zaino ho sistemato
davanti a me tutto quel che
potrebbe servire, ho fatto una prima scelta ed una seconda, quel che
è restato è ancora tanto. Sto cercando di
arrivare all’essenziale, ciò che mi spinge ad
uscire e, insieme a gavetta e sacco a pelo, intravedo la voglia di
camminare con questi giovani che il Signore mi ha affiancato. Sai amico
mio, fratello mio, abbiamo tra le mani una opportunità
enorme, l’arma più potente che nessuno ha mai
avuto, la possibilità di plasmare il cuore di questi ragazzi
, con l’aiuto di Dio, e di aiutarli a crescere come uomini
veri. Al di là e contro questa società virtuale,
al di là e contro il “tutto e subito”,
al di là e contro il piacere innanzi tutto. Un manipolo di
uomini e di donne è impegnato in questa grande e splendida
missione, ha un cuore grande forgiato dall’Amore di Dio, ha
un metodo che è uno strumento prezioso, ma nello stesso
tempo questo piccolo drappello è debole nelle scelte e , a
volte, anche nei valori. Ma è giusto così: nulla
puoi mettere nel cuore altrui che non sia prima nel tuo.
Così siamo chiamati a vivere in prima persona le
contraddizioni del nostro tempo e a dare ragione della speranza che
è in noi! Siamo portatori di speranza, anche e soprattutto
là dove speranza non c’è! Fratello
Capo, sei consapevole di questa chiamata, di questa vocazione? Sei
consapevole che quegli occhi di ragazzo sono puntati su di te per
osservare fin nella tua anima se sei testimone credibile della gioia
che annunci? Sei sinceramente convinto che il buon Dio ha bisogno di te
e ti ha chiamato lungo questa strada per questa splendida opera?
Prima di partire per vacanze di branco, campi o route, ritagliati un
momento per “fare lo zaino”, libera il tuo cuore e
la tua vita, preparati alla “buona battaglia della
fede”: confessati!
E al campo insegna il cammino della
preghiera alla tua staff, davvero, la sera, quando tutto tace. Non come
una tra le tante attività, ma come l’essenziale
della vita, la tua e la loro!
Presto, mi metterò in cammino, albe e tramonti
accompagneranno i miei passi, sole e pioggia, gelo e caldo. Un prete in
cammino lungo la Strada per accompagnare e incontrare, ma anche per
crescere nel mio essere uomo e prete, per riscoprire nella brezza
leggera o nel vento impetuoso la voce di quel Dio che ci abita dentro e
che ci spinge lungo le vie del mondo per essere veramente liberi e per
sentirsi realmente costruttori di sé stessi e di questo
mondo.
Cento anni fa un generale inglese ha scommesso tutta la
sua vita un giorno d’estate, su di un’isola, quando
è stato conquistato dal volto di quei ragazzi, una promessa
ci lega a lui e questa promessa inizia così: con
l’aiuto di Dio……
Coraggio, lo zaino è pronto, è ora di chiudere la
porta alle proprie spalle e di partire. “non senti il profumo
del wild...”
Buona Strada! - p. Giovanni+
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