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Lettera
ai Capi - Settembre 2007 - FORESTA CHE CRESCE...

"Sempre
davanti come il pilota, essere anche meccanici, radiotelegrafista,
navigatore.
Rimanere in piedi quando gli altri si siedono, sorridere quando serrano
i
denti. Dare la propria acqua quando hanno sete, e il proprio cuore
quando non
ne hanno. Portare la fatica dei deboli. Rischiarare coloro che sono nel
nero.
Sperare per sei, volere per dieci. Poi la sera quando tutti tacciono,
parlare
per loro al Signore…” (Michel
Menu)
“Poiché una gran folla si radunava
e accorreva a lui gente da ogni città, disse con una
parabola: «Il seminatore uscì a seminare la sua
semente. Mentre seminava, parte cadde lungo la strada e fu calpestata,
e gli uccelli del cielo la divorarono. Un'altra parte cadde sulla
pietra e appena germogliata inaridì per mancanza di
umidità. Un'altra cadde in mezzo alle spine e le spine,
cresciute insieme con essa, la soffocarono. Un'altra cadde sulla terra
buona, germogliò e fruttò cento volte
tanto». Detto questo, esclamò: «Chi ha
orecchi per intendere, intenda!». (Lc 8, 4-8)
1. Carissimi amici ,
piantare la tenda in riva ad un lago alpino, o sulla vetta di un monte,
o lungo le sponde di un fiume…
fermarsi la sera intorno ad un fuoco acceso per riposare dopo la
giornata e, assaporando l’avventura vissuta, sorridere e
cantare, anche se le ossa gridano un po’ di riposo.
Tutti noi abbiamo vissuto lo splendore e la fatica delle vacanze di
branco, dei campi estivi, delle route, tutti noi sappiamo quanta
bellezza è nascosta in una caccia in una notte stellata, o
nel cucinare su di un fuoco di squadriglia, o ancora discutere sulla
vita mentre il temporale infuria.
Quante energie ed
entusiasmi, quanto progettare e poi vivere
c’è dietro a tutto questo!
“Il piacere di arrivare, di porsi una meta e di raggiungerla
con le proprie forze a costo di sacrifici e di fatiche, il piacere di
vedere crescere dentro di sé qualcosa che si è
intravisto come necessario alla propria pienezza umana, è il
piacere del vivere, il piacere dell’essere libero e del
sentirsi realmente costruttori di sé stessi.”
(Spir. della Strada)
2. Ora
è il momento di verificare quanto abbiamo dato, ricevuto, ma
soprattutto quanto di nuovo e grande è nato nel nostro cuore
perché ogni incontro con la Provvidenza di Dio lascia una
traccia! Eh già, le nostre attività estive come
incontro tra ciascuno di noi e il Signore: Lui è il vero
educatore, Lui è capace di toccare il cuore dei ragazzi, Lui
sa addirittura scalfire le nostre certezze e solleticare i nostri sogni
più alti. Guai a chi pensa di essere arrivato!
Amici miei, ho il cuore
colmo di gioia (e, dopo un mese…, le spalle un po’
affaticate!) per gli incontri con i ragazzi durante la strada, per
l’ospitalità ricevuta solo perché sei
un viandante, per la consolazione degli amici e la bellezza dei
paesaggi. No, non siamo soli nel cammino della vita, una fiumana di
gente cammina con noi, ma, molte volte, a causa della fretta e del
“tutto e subito” siamo distratti! Forse è proprio questo
il punto: riuscire a liberarsi dalla fretta e dal peso delle cose,
liberarsi dalla faciloneria con cui aggrediamo anche i momenti
più solenni, liberarsi dall’orgogliosa presunzione
di sapere già tutto e procedere cauti e attenti, desiderosi
di scoprire, di imparare, di lasciarsi sedurre da ciò che
stiamo facendo.
Questo ti è richiesto fratello Capo, di
crescere come uomo e come cristiano su queste strade. Prima di tutto verificare
onestamente e con grande libertà se la tua vita è
in linea con ciò che annunci. Attento, non
parlo solo della morale (a questo c’è il sano
rimedio della confessione!), ma soprattutto delle tue scelte di vita, a
casa, con gli amici, nello studio e sul lavoro, con la persona che ami.
Onestamente, dai,
sei disposto a “ripiegare la tenda “ e rimetterti
in cammino? Questi ragazzi ti cercano perché
vedono in te il desiderio di dare risposte di senso alla tua vita, ti
cercano perché sai “perdere tempo”
dietro una legatura o a cantare con loro anche se avresti
“cose ben più importanti da
fare”.
E’
il segreto della giovinezza, è il segreto compito
dell’educazione.
Se Dio si è fatto uomo in Gesù
Cristo, nella realtà, tutto allora, senza eccezione, porta
dentro di sé il segno di Dio, un richiamo ed una nostalgia
di infinito e di eterno: a te il saper passare dalle cose al loro
valore. Ogni istante della vita bello o brutto che sia ha una
importanza ed un valore notevolissimo, nulla di umano viene tralasciato
dal buon Dio!

3. “Questo è il segreto
dell’educazione,
e il segreto di una vita felice perché ricca,
perché
sempre nuova, perché sempre aperta all’avventura
dell’eterno, dell’infinito, del bello e del
buono.”(SdS)
Questo è il tuo compito, fratello ed amico,
di prenderti cura dei ragazzi che Lui ti affida attraverso la tua
Comunità Capi che diventa strumento così
….pensa…..di grazia!
A volte lo sconforto delle mille cose da fare, di qualche amarezza, ti
può far dire: ”Ho speso tante energie ma nulla,
non vedo nulla……”. Sai, dalla cima del mio campanile
vedo un’immensa foresta che cresce, cresce ma che non fa
rumore! Il seme che tu hai sparso nella vita tua e dei ragazzi cresce
nel silenzio….approfittane per vivere istanti di silenzio ti
aiuteranno a dare il giusto valore alle cose. Prega nel silenzio delle
albe e dei tramonti perché il Signore della Vita ti indichi
la prossima meta,e quando Lui ti avrà risposto, parti
deciso, lasciando tutto ciò che è di impaccio!
Non temere!
Gesù è il Salvatore, non una scusa per lasciar
tutto a
Lui, ma dopo aver fatto tTutto ciò che potevi, fidati, il
resto
lo mette Lui!
Così
riprendiamo le attività , con nuovo entusiasmo e nuovi
progetti
e, sì, permettimi, con il cuore gonfio di gioia nel rivedere
i
volti dei ragazzi che ci aiutano a crescere, a diventare più
uomini, più pronti a guardare all’orizzonte i
segni di una
nuova civiltà a misura d’uomo, perché
il Signore
cammina con noi!
Un abbraccio, Buona Strada! - p. Giovanni+
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