|
GUARDA
LONTANO...

Dal libro del
profeta Geremia ( 1,
5-10)
Mi fu rivolta
la parola del Signore:
«Prima di formarti nel grembo materno, ti conoscevo, prima
che tu uscissi alla
luce, ti avevo consacrato; ti ho stabilito profeta delle
nazioni». Risposi:
«Ahimè, Signore Dio, ecco io non so parlare,
perché sono giovane». Ma il
Signore mi disse: «Non dire: Sono giovane, ma và
da coloro a cui ti manderò e
annunzia ciò che io ti ordinerò. Non temerli,
perché io sono con te per
proteggerti». Oracolo del Signore. Il Signore stese la mano,
mi toccò la bocca e
il Signore mi disse: «Ecco, ti metto le mie parole sulla
bocca. Ecco, oggi ti
costituisco sopra i popoli e sopra i regni per sradicare e demolire,
per
distruggere e abbattere, per edificare e piantare».
Non
esiste vento
favorevole per il marinaio che non sa dove andare”
(Seneca)
Amici miei,
ho appena ripulito gli scarponi dal fango che ieri, giornata piovosa,
si è incollato alle suole. Pensavo ai passi che risuonavano
dietro a quelle suole, alle tessere di un mosaico formato dalle
avventure vissute con gli scarponi ai piedi, tessere di incontri, di
parole, di silenzi, di luce e di buio. Frammenti che forse un giorno si
legheranno ad un filo e diverranno immagine luminosa di una vita.
Quella vita che proprio ieri si è manifestata in una
immagine. Forse è capitato anche a voi di assistere a quella
che è una manifestazione straordinaria, attraverso le cose,
di un volto che trascende…Tranquilli non è
follia! Ma quando ieri, Battistin ha salutato i montanari suoi amici
dopo la messa celebrata nella sua stalla, vista la pioggia, e si
è affacciato sulla porta luminosa che mostrava vapori di
nebbia, uscendone come in una magia di un mondo lontano e
irraggiungibile mi si è fermato il cuore per un istante!
Già, fissare l’essenziale, vivere nel tempo che il
buon Dio ci offre, sognando il futuro con i piedi nel presente, in
altra maniera: contemplare!
Semi di contemplazione! Di cui è
sparso il nostro cammino. Da buoni esploratori dobbiamo allenarci a
contemplare la realtà per poi riuscire a viverla dal di
dentro, senza cedimenti e senza compromessi. Non posso, non voglio che le cose
passino senza senso, che gli incontri diventino solo
appuntamenti d’agenda, che i volti siano solo immagini
perdute nella nebbia del vivere…
La nostra vita è piena di questi
segni concreti di un Amore che trascende il quotidiano. Proprio nei
passi della route della mia vita voglio trovare senso e pienezza.
Siamo alla vigilia della bellissima estate
che ci attende…che gioia vogliamo proporre ai nostri
ragazzi? Pallide parole stanche e ripetute, magari una volta ti avevano
toccato il cuore, ma il tempo le ha consumate; tristi riti e cerimonie
che replichiamo senza troppo desiderio? Quasi che la nostra
creatività, la nostra gioia fosse esaurita… E se ci
rimettessimo ad inventare?
Ad una condizione, inventiamo se stiamo in ascolto della Vita!
“Al che esplode il mio stupore.
Come? Non hai visto la diversità e la ricchezza della vita?
Le albe sempre diverse, i tramonti con rossi e viola che cambiano ogni
sera, e le foglie che cadono, dorate o rosse o rugginose e i fili
d’erba che i tuoi piedi calpestano incuranti ma che
nascondono miti pratoline dalle ciglia rosate che, la sera, si chiudono
quasi per dormire e riaprirsi all’indomani? Non hai mai visto
il cielo, le nubi, la notte, le stelle? Cosa ci stai a fare nel mondo,
se non hai occhi, se non hai mani per toccare la vita: la scorza ruvida
di un tronco, il pelo morbido di un gatto? Ciò che ci manca
sono gli occhi, l’incantamento, lo stupore per un mondo
sempre diverso, per una vita sempre nuova.
Non è la vita sempre uguale, siamo
noi che non sappiamo riconoscere la sua varietà e la sua
ricchezza e ci passiamo sopra senza vederla, senza sentirne il sapore
tra i denti, come un frutto maturo. Ma noi invece siamo acerbi,
incapaci di vedere, incapaci di udire, incapaci di stupirci”.
(A. Zarri, Rocca gen 2008)
Vedo
davanti a me le tende, madide di rugiada, all’alba del primo
giorno del campo estivo, ragazzi assonnati che escono di corsa verso
ciò che li aspetta; vedo il fuoco di bivacco del branco
riunito intorno ad Akela che canta il suo cacciare; e vedo la pausa
meridiana del clan all’ombra dell’unico albero
della steppa sarda che come orologio d’ombra segna frescura e
refrigerio.
Cosa progetti per i ragazzi che Dio ti
affida?
Ascolta: “Io conosco i progetti che ho fatto a vostro
riguardo, dice il Signore, progetti di pace e non di sventura, per
concedervi un futuro pieno di speranza” (Ger
29,11)…
Impara a conoscere i progetti che Dio stesso ha fatto a tuo e vostro
riguardo, tròvati spazi di contemplazione e proponili alla
tua staff prima di concentrarti sul da fare…inventati un
momento di silenzio che ti aiuti ad inventare la strada…
“
Sarà il silenzio, la riflessione,
la meditazione, la contemplazione quotidiana, saranno questi i momenti
più ricchi e più personali che poi condurranno
tutto il pensiero verso la Verità visibile e profonda
… … forse è proprio questo il punto:
riuscire a liberarsi dalla fretta e dal peso delle cose, liberarci
dalla faciloneria con cui aggrediamo i momenti più solenni,
liberarsi dalla orgogliosa presunzione di sapere già tutto,
e procedere cauti ed attenti, desiderosi di scoprire, di imparare, di
lasciarci istruire da ciò che stiamo facendo…
…Ogni attività diventa
educazione…occasione per imparare a godersi la
vita.” (G. Basadonna, SdS).
Vedi, amico mio, è necessario che
tu ed io riscopriamo che quel che facciamo insieme, per questi ragazzi
appartiene alla dimensione più profonda del nostro essere,
che tocca direttamente quella vocazione che risuona nella nostra vita.
Ogni giorno da scoprire, ogni giorno da vivere, ogni giorno da
raggiungere.
Il tuo sogno ed il mio ci devono aiutare a
scoprire “il modo e il mezzo per cogliere la propria
verità, nei suoi limiti e nelle sue acerbità:
è la scuola che via via insegna al ragazzo la grandezza del
suo esistere nel mezzo di una realtà immensa, meravigliosa,
forte e violenta, amabile e affascinante…il valore
dell’essere con e per gli altri, pazienza e rispetto di
tutti.”(G. Basadonna, SdS).
Lo scoutismo esige uomini e donne con
personalità e responsabilità, con passo deciso e
cuore grande, consapevoli della propria debolezza e
fragilità, ma con la granitica certezza che la Misericordia
di Dio ha sempre il sopravvento. Non c’è scoutismo
senza Legge e senza promessa, che sono le linee di tendenza e le tracce
da seguire per “la strada verso la
felicità”.
La mia e la tua libertà nascono
dove c’è una proposta, dove
c’è un richiamo, una provocazione alla quale
rispondere. Lo scoutismo
è il luogo, la strada verso la “mia
libertà”, luogo e strada su cui siamo chiamati a
vivere da cristiani, da buoni cittadini, da uomini e donne della
Partenza.
Allora, carissimi amici e fratelli capi,
viviamo le nostre comunità come luogo di confronto della
vita, quella vera, non virtuale e globalizzata, quella vera fatta di
volti e di fede in un Dio che non ti abbandona mai!
Chissà se lungo le strade di
questa route che sto percorrendo ci incontreremo, magari intorno ad un
fuoco a raccontarci la vita, con gioia e speranza.
“Ecco io faccio nuove tutte le cose” dice il
Signore……
Un abbraccio, Buona Strada! - p. Giovanni+
|
|